EMERGENZA COVID-19: DIFFERENZE E SOMIGLIANZE RISPETTO AD ALTRE SITUAZIONI DI MAXI-EMERGENZA

La pandemia che stiamo vivendo ha per certi aspetti le caratteristiche di altre maxi-emergenze, in cui eventi critici (naturali e non) colpiscono intere collettività interrompendo in maniera improvvisa la quotidianità e ciò che fino a quel momento dava certezza

Dopo ogni disastro, ciò che viene solitamente incoraggiato è il rapido ritorno alla routine. A seguito di una grande e improvvisa “ondata” che semina distruzione, l’uscita dal senso di impotenza è rappresentato dal fare, attraverso l’impegno per una ripresa, una ricostruzione, una rinascita. Ciò rappresenta solitamente un importante fattore protettivo, che riduce lo stress e dunque il rischio di sviluppare un disturbo stress-correlato nella popolazione esposta all’evento.

In questo caso, la differenza sta nel fatto non siamo stati sottoposti ad “un’unica grande ondata” che è arrivata, ha lasciato distruzione e poi se n’è andata. Questa volta, le cose sono andate diversamente. Dal momento in cui si è diffusa la notizia di un virus sconosciuto che ha provocato numerosi contagi in Cina, siamo stati sottoposti a innumerevoli “ondate” via via di maggior intensità. Ogni nuova notizia ha rappresentato un’onda nuova, che spostava di volta in volta i nostri “punti di ancoraggio”. La sensazione è stata, ed è, di essere “fissati a dei punti in continuo movimento”. Infatti, a differenza delle altre grandi maxi-emergenze (in primo luogo i terremoti) in cui l’evento critico ha un inizio ed una fine, tutti noi siamo ancora dentro all’evento critico.

La nostra routine, bruscamente interrotta a seguito della necessità di contenere il contagio attraverso l’isolamento forzato, ha necessitato di essere riorganizzata; ed ora siamo di fronte alla necessità di riorganizzare nuovamente la nostra quotidianità, di fronte al bisogno di “convivere” con il virus. Ma, ancora una volta, non sappiamo se e quando arriverà una possibile nuova “ondata”.

Altra differenza importante rispetto alle altre situazioni emergenziali è che stiamo combattendo contro un nemico “invisibile”, da cui un aumento del senso di vulnerabilità ed impotenza.

Nondimeno, la condizione di isolamento che caratterizza questa emergenza non si ravvisa solitamente in altre situazioni in cui un evento critico importante colpisce la popolazione e dove la variabile della condivisione rappresenta invece un importante fattore protettivo. 

Per contro, la sensazione di essere tutti uniti nel combatterlo in una battaglia in cui ognuno può dare il suo piccolo contributo, potrebbe rappresentare invece un fattore protettivo.

Un altro importante fattore di protezione è rappresentato, come in altre situazioni di difficoltà, dalle nostre personali risorse: una sorta di “cassetta degli attrezzi” che spesso non siamo nemmeno consapevoli di avere che vengono mobilitate soprattutto nei momenti di maggior difficoltà.

(Fonte: www.emdr.it)

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